A ogni stagione che si rispetti, la presentazione del GP di Formula Uno porta con sé dei cambiamenti: lo sanno anche i non particolarmente addentro a questo sport!
Grandi o piccoli che siano, che si tratti di regole legate alle modifiche delle automobili o modifiche organizzative sulle gare, questi in realtà non intaccano il cuore di una disciplina che senza particolari scossoni si è svolta nello stesso modo fin dal 1946.
Certo, sono cambiati i nomi del campionato, i modelli delle monoposto si sono adattati ai passi in avanti fatti dalle case automobilistiche in termini tecnologici e aerodinamici, ma se uno spettatore degli anni ’60, per fare un esempio, fosse catapultato avanti nel tempo, non troverebbe difficile seguire una gara degli anni ’00 del nuovo secolo. Quello stesso spettatore potrebbe, d’altro canto, trovarsi disorientato davanti ai cambiamenti delineati per i prossimi anni, quando la Formula Uno potrebbe andare a convergere con la Formula E.
La Formula E e le gare che verranno
Questa è la più recente fra le categorie motoristiche create dalla FIA, e la sua particolarità è che i motori delle monoposto sono completamente elettrici. Gli italiani conoscono bene la Formula E perché una delle gare del campionato mondiale si svolge da alcuni anni in quel di Roma, nel quartiere dell’EUR dove è estremamente suggestivo vedere le macchine sfrecciare fra i palazzi originariamente progettati per l’esposizione universale del 1942.
Per Alejandro Agag, che ne è stato il fondatore, è inevitabile che la Formula E si fonda con la Formula Uno: già nel 2020 è stato firmato un accordo per produrre motori ibridi, e la strada sembra spianata per un ulteriore passo in avanti in questo senso. Passare all’elettrico aiuterebbe anche la spettacolarità delle gare: a motori più leggeri corrisponderebbero prestazioni più veloci e anche i piloti vedono bene questo passaggio epocale, che potrebbe portare anche a un radicale ridisegno delle autovetture.
L’unico problema? La tecnologia non è ancora abbastanza avanzata per poter garantire batterie che durino per l’intera durata delle competizioni, e vedere un bolide doversi fermare ai box per ricaricarsi non è il massimo… Quindi prima di assistere con i nostri occhi a delle gare completamente ecologiche dovremo ancora aspettare un po’: la scadenza della licenza della Formula E stessa, forse assai meno.