Nessuna gara automobilistica probabilmente è famosa quanto la Mille Miglia, ma molti saranno sorpresi di sapere che la competizione non è più disputata dal lontano 1957.
Si tratta di una delle bizzarrie del mondo delle competizioni su quattro ruote. Tantissimi hanno assistito a una tappa di questa celebre corsa, sicuramente dopo gli anni ’50, magari scattando anche qualche foto col proprio smartphone, ma la verità è che con questo nome esiste ormai una sorta di rievocazione a tappe, anche se organizzata come un “certamen”, alla quale possono partecipare solo auto prodotte prima dell’ultima edizione della Mille Miglia originale, iscritte per parteciparvi.
Uno spettacolo anche per gli occhi
Questa regola ferrea rende la Mille Miglia una parata prima ancora di una gara, alla quale chi assiste può rifarsi gli occhi ammirando gli sforzi dei collezionisti che continuano a preservare i bolidi di tanti decenni orsono, curandoli e restaurandoli in modo che possano continuare a essere presenti a questo appuntamento, mai fermato nemmeno dalla pandemia di Coronavirus.
Qui si possono vedere autentici pezzi da museo, alcuni dei quali immortalati anche dal grande Federico Fellini nel suo celebre “Amarcord”, film girato nel 1973, quando non c’era ancora la “gara di regolarità a tappe”, come viene ormai descritta la seconda Mille Miglia.
Una curiosità sulla Mille Miglia
Ci sono tante storie da raccontare su questo appuntamento, ma una è particolarmente divertente: Tazio Nuvolari, il celeberrimo pilota, è tuttora sinonimo di velocità e imbattibilità. Eppure in carriera vinse la Mille Miglia solo due volte, mentre Clemente Biondetti ben quattro. A tutti gli effetti, è il suo cognome che dovrebbe entrare di diritto nel nostro vocabolario quotidiano!